Dio, natura e libertà

Oggi è domenica! Per noi cristiani è l’Ottavo giorno! Sì dico bene l’ottavo giorno! Non il settimo o il primo. Bensì l’ottavo! Qualcuno di voi già comincerà a preoccuparsi…. Mi sa che il troppo ritiro gli ha dato alla testa a Daniele.

E penso a Korogocho. Alla messa celebrata con gioia con la gente, con gli emarginati di Nairobi e delle baraccopoli del mondo. Eppure è proprio la domenica che noi cristiani dovremmo essere più gioiosi del solito. L’ottavo giorno appunto!

La domenica, nell’eucaristia e nelle nostre parrocchie è tempo per stare insieme. Per incontrarsi e guardarsi in faccia e dialogare. Spazio per vivere la carità, la voglia di condividere. E infatti è il giorno della carità! L’Ottavo giorno della carità! A Korogocho, all’offertorio nella nostra eucaristia si portavano le offerte, i doni che le comunità cristiane offrivano ai poveri . Poveri e ultimi che offrivano pane, latte, farina o verdura ai chi era più ultimo di loro. Era una sfida ogni domenica. Comunque una profezia che provoca il nostro mondo a volte così chiuso in sé stesso!

L’ottavo giorno è anticipazione, primizia ed epifania del giorno ultimo eterno che vivremo con il Signore. L’impossibile per l’uomo è già avvenuto. Forse non ce ne siamo accorti pur vivendo la nostra fede cristiana. L’impossibile è diventato possibile! Gesù è risorto! Un’utopia, un sogno che è diventata possibile per la forza dell’Amore, del Suo Spirito.

E l’ottavo giorno è oggi….e l’ottavo giorno (Ultimo) verrà!

Oggi sono sceso in cappella per la mia consueta meditazione.Ero solo in chiesa. Ho saluto Gesù e mi sono accomodato su una sedia. Silenzio assoluto. Mi sono guardato attorno per osservare. Guarda caso alla finestra ho scorto una bellissima coppia di tortore che cercavano di sbirciare insieme dentro la chiesa.

Ho sorriso. Li ho osservati per un po’. E loro osservavano me e l’ambiente. Siamo stati così per qualche minuto. Si sentivano tranquilli. Li vedevo guardarsi e tubare a vicenda. Chissà cosa si saranno detti? E di nuovo guardare dentro. E io impietrito per non farli spaventare ed accoglierli così. A un certo punto sono volati via insieme. Ma ogni tanto tornavano. Si posavano sul davanzale o sulle inferriate e come se salutassero, ricominciavano a tubare fra loro.

Mi è venuto in mente che in questi giorni anche sulla mia ormai famosa finestra della camera, un’altra coppia di colombi si dà appuntamento per i loro dialoghi. Questi però si mettono in alto sugli stipiti dei chiusini delle ante della finestra. Ed è un continuo via vai. Un bel modo di far amicizia.

In questo tempo è il tempo dell’amore per i colombi e le tortore. Un tempo speciale dove si preparano i nidi. Il maschio va avanti indietro per cercare il posto adatto per poter covare. E la femmina si prepara. Nel cortile della casa dove risiedo è pieno di uccelli e di tanti altri animali. Gatti, anatre, colombi e tanto altro.

E poi Gerusalemme, come ogni città che si rispetti, ha la sua quantità di colombi, piccioni e tortore. E il ricordo va a Venezia, Milano, Roma, Padova, Firenze ……. Sono anche parte della loro anima in qualche modo!

Ogni tanto mi perdo nell’osservare il cielo azzurro. Stormi di uccelli ignoti sorvolano il cortile. Mi piacciono. Saranno una trentina e si muovono tutti insieme.

Come se danzassero. Tutti a sinistra…..tutti a destra. Andiamo su…..torniamo giù! Ci spostiamo di qualche metro……Oplà! E via…..! Davanti a loro, sempre il capo branco che è un esperto di volo. E tutti gli danno fiducia. Non so se avete letto il Gabbiano Jonathan Livingstone. Davvero grande e profondo!

Questo gruppo si presenta sempre tutti i giorni per le loro “esibizioni pubbliche”. Altro che Freccie Tricolori. Questi li fanno tutti al naturale con replay!!

Mentre li osservavo gioivo per la loro piena libertà. Qualcuno direbbe….hanno tempo da perdere! E infatti hanno tempo da “perdere, da buttare, da dare”, per la gioia di intrattenere gli “spettatori occasionali” che come me hanno tempo “da perdere” per vedere, gustare e gioire.

Un atto generoso che il creato ci dà senza chiedere nulla. Tutto gratis. E come lo stormo di uccelli, la coppia di colombi e quanti altri stupendi fenomeni ci offre Madre Natura, dall’alba al tramonto? E molto spesso non ce ne accorgiamo….

Ieri ho visto sempre nel nostro cortile una bellissima gatta rossiccia. L’ho seguita cercando di non disturbare. Ma potete immaginare se i gatti non si rendono conto di essere seguiti….. Si è immersa nella piscina vuota di Betzaida, profondità 5 metri. Si è gettata nell’erba alta. Ma lei sa dove buttarsi.

Dopo un po’ dal folto dell’erba, insieme a lei molto orgogliosa, escono altri tre micini di diverso colore. E qui si vede la fisionomia e colore della natura del padre e della madre. Tutti la seguivano con grandi miagolii. Era l’ora della pappa, of course.

Si è messa distesa al sole ed ha allattato così con piena libertà i suoi cuccioli. Non si curava dei tanti curiosi visitatori che guardavano dall’alto lo spettacolo e le famose rovine della Piscina di Betzaida e della Chiesa di S.Anna. Era tranquilla, serena e si godeva il suo tempo. Un altro dei prodigi della creazione.

Mi sono così avvicinato alla Chiesa S.Anna visto che non potevo più continuare la mia meditazione nella precedente cappella. Era arrivato un gruppo di seminaristi e dovevano celebrare la loro eucaristia domenicale insieme. Io invece ero in ritiro, in silenzio. Ma cercavo di “meditare”!

Sono entrato in chiesa. Questo edificio, costruito dai Crociati nel 12° secolo è ancora intatto. E’ una delle pià belle chiese di Gerusalemme: una stupenda chiesa in stile romanico. Molti pellegrini e visitatori da tante parti del mondo vengono a far visita alla cappella e alla cripta. La Tradizione cristiana come ricordate, pone qui la casa di nascita della Madonna. Quindi la casa di Anna e Gioacchino.

Ho cercato di mettermi in un luogo dove potessi continuare la mia meditazione. Anche se indubbiamente non così tanto in silenzio. Ero davanti al Santissimo Sacramento. Sono passati tanti gruppi alle mie spalle. Non mi voltavo perché volevo continuare la mia meditazione. Ognuno di loro entrava in chiesa e dopo qualche minuto cominciava a cantare. Dimenticavo di dirvi che questa chiesa ha una stupenda acustica.

Così senza voltarmi nemmeno una volta, saranno passati almeno cinque o sei gruppi di nazionalità e lingue diverse. Ma ciò che li accomunava erano i canti di lode a Maria che ognuno di loro ha voluto cantare in questa cappella. Non erano corali di professionisti. Gente comune che veniva pellegrinando a Gerusalemme. Ma i loro canti in inglese, italiano, spagnolo, polacco, nigeriano, indiano e tedesco risuonavano come una dolce melodia pari ai grandi concerti di grandi cantori. Il suono,le voci e gli echi risuonavano per qualche secondo ancora quando il canto terminava. Era un “offerta” alla Madonna per ciò che rappresenta per molti nel mondo. Davvero un altro prodigio della creazione. Stavolta quella dell’uomo con la sua capacità di concreare con Dio. Di costruire qualcosa che sia in armonia con la bellezza interiore ed esteriore di noi.

La mia meditazione continuava….. Era sulla chiamata dei primi Apostoli. Al termine della giornata mi è venuto in mente Don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, scomparso ormai da quindici anni. Lui diceva sempre: “…dobbiamo essere dei contemplaTTivi, con due t, cioè della gente che parte dalla contemplazione dell’Eucaristia e della vita e poi lascia sfociare il suo dinamismo, il suo impegno nell’azione. La contemplattività la dobbiamo recuperare all’interno del nostro “armamentario spirituale”.

Quindi contemplaTTivi in azione! E’ questo che tanto abbiamo bisogno noi tutti oggi! Il saper contemplare la vita, la natura, la gente intorno a noi per discernere ciò che è giusto, vero e bello per poter vivere in pienezza. E di esempi in natura e nel mondo ne abbiamo a milioni. Essere aperti alla libertà di poter “vedere con occhi diversi”. Saper contemplare gli altri, il mondo, la storia dell’umanità e la natura per vivere meglio la vita, il nostro impegno e la nostra libertà.

Dovremmo vivere tutti con la libertà dei poeti! “Il poeta non è un uomo come gli altri. È un uomo che sa far volare con le parole…..”E io aggiungerei: “Vola solo chi osa farlo!”

Vi confesso che oggi, domenica l’ottavo giorno, il Signore mi abbia già concesso un “GrandeTempo”!! Di contemplazione e di meraviglia! Libertà, natura e Amore!

P. Daniele Moschetti
Missionario Comboniano