Messaggio a diffusione universale
3.9.1992
Miei cari figli, o meglio sarebbe dire figli della nuova era, giacché le parole che si emanano dal Cielo si rivolgono a coloro che intendono salvarsi nell’anima e rinunciare per sempre alle sofisticazioni diaboliche che confondono ogni giorno il cuore e la mente dell’uomo.
Poco è il tempo rimasto per perseverare negli errori peccaminosi che popolano il genere umano provocando morti e afflizioni senza speranza; poco tempo per ravvedersi da una vita che offende continuamente il Signore nel disprezzo totale delle sue leggi.
Ricordatevi che quanto l’uomo si trova oggi a subire non è altro che l’opera della sua stessa mano, poiché ben diverso sarebbe stato il regno terreno preparato da Dio per le sue creature! Ciascuno di noi porta sulle proprie spalle il peso grave dell’egoismo, dell’assenteismo verso l’altrui operato, poiché da tutto ciò si è originato il permissivismo per quanti si sono sentiti liberi nell’operare il male. Basti guardare all’attuale situazione in cui versa questa povera Italia! Quante vergogne avrebbero potuto essere evitate se ciascuno in cuor proprio si fosse fatto carico del dovere della testimonianza! Quanti hanno assistito impunemente alle ruberie altrui, ai crimini più sporchi senza far nulla per impedire il protrarsi di una realtà, poi divenuta sistema, una realtà che ha portato al crollo totale di ogni valore e di quanto altro era stato con fatica edificato da gente perbene.
Il Signore, figli miei, ha popolato la terra perché ciascuna delle sue creature si sentisse parte integrante di tutte le altre, e invece l’uomo ha cercato avidamente di vivere solo per se stesso estraniandosi da quanto ad opera di altri avrebbe potuto evitare.
Cari figli, è facile leggere il giornale e stupirsi delle azioni di questo o di quello, è facile additare questa o quella colpa, ma io vorrei chiedere, quanti di voi sapevano e non hanno detto nulla? Quanti hanno denunciato ciò che hanno visto con i loro stessi occhi? E allora, perché oggi vi meravigliate, criticate, e pronunciate sentenze? Dov’eravate voi? Forse su un altro pianeta? Questo è l’egoismo, figli miei, pensare solo per sé, muoversi solo se viene leso il nostro personale interesse. Questa è la colpa grave per la quale l’Umanità intera versa in tale drammatica realtà.
Il Signore ha voluta dare la testimonianza estrema del coraggio e dell’altruismo sacrificando sulla croce il suo figlio Gesù, chi di voi farebbe rischiare la vita della propria creatura per la salvezza di un’altra vita? Nessuno. E se vostro figlio vi confida che l’amico del cuore ruba, o uccide, o si droga, voi subito lo consigliate al silenzio, all’omertà, nessuno, nessuno di voi è pronto ad impedire un crimine se questo costituisce un pericolo per sé. E allora, figli miei, da questo momento, se volete sopravvivere oltre la fine dell’era di Satana, modificate il vostro comportamento nella prima espressione di vita terrena tra gli altri, con gli altri, per gli altri, ricordando quel comandamento tanto bello per il quale il Signore dice all’uomo: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Questo voleva dire il Signore alle sue creature, interessati del tuo prossimo, osserva quello che fa, correggi gli errori, impedisci il male, aiutalo nei momenti di debolezza, confortalo nella disperazione, rimproveralo nella caparbietà, sconfessalo nella menzogna, insegnagli la morale, fa’ di lui, del tuo prossimo, il tuo modello ideale di vita, nel bene, regalagli il tuo esempio senza esserne geloso, ama, ama, dona te stesso, questo voleva dire il Signore che non è stato compreso, che è stato disatteso.
Oggi il Signore lo ripete, ama il tuo prossimo come te stesso, e coloro che lo ascolteranno vivranno e la loro stessa mano sarà fonte di vita per quanti sono morenti, arsi nella fede. Figli miei, ricordatelo tutti, l’uomo cade e sbaglia quando cerca qualcosa che non riesce a trovare, ma in questo qualcosa c’è sempre l’amore. Non c’è amore tra gli uomini e allora ci si sente soli e questo induce il povero alle miserie più riconoscibili e il ricco alle sofisticazioni più pericolose. Lo vediamo ogni giorno, dallo scippatore in pieno giorno al politico della tangente, ma credetemi, davanti a Dio queste due creature sono uguali, anche nella realtà per la quale hanno peccato; ambedue sono prive d’amore, ambedue sole nei sentimenti, ambedue avide di beni terreni in conseguenza dell’assoluta mancanza dei beni spirituali. Sarebbe bastata una parola amica, un consiglio disinteressato e nessuno dei due sarebbe caduto tanto in basso.
Figli miei è la solitudine nel cuore che fa lavorare troppo la mente facendola sconfinare nei regni del proibito e questo sia d’insegnamento poiché amare e sentirsi amati è lo scudo poderoso che tiene l’uomo al riparo da tutte le tentazioni, perciò vi dico, perché possiate far parte della nuova promessa senza contaminazione alcuna, amate gli altri più che voi stessi, quando l’amore è comprensione, quando l’amore è autorità, quando l’amore è coraggio, quando l’amore è offerta di sé, quando l’amore è Fede.
Sia su di voi la benedizione del Cielo.
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