Messaggio a diffusione universale

21.7.1993 (-7)

Cari figli, vedete come il tempo avanza a passi da gigante e voi vi chiedete ma dove andremo a finire? Cosa ci capiterà? Quale sarà il nostro destino?

Ebbene figli miei la partita è ancora aperta, molti sono i giochi già stabiliti, ma molti sono ancora quelli che voi potete ancora articolare nel sincero intendimento di salvare la vostra anima. Sapete bene che la vostra inoperosità concede uno spazio illecito a chi abusa del proprio potere, e tutti voi ne subite le estreme conseguenze per le quali siete ormai ridotti pressoché alla fame.

E allora cari figli che aspettate a muovervi? Non sentite il dovere di combattere quella battaglia cui altri hanno preferito soccombere togliendosi la vita? O anche voi ritenete che queste vittime siano la conseguenza di una giustizia finalmente giusta, equa, incondizionata? No, cari figli non vi lasciate ingannare da chi usa la morte altrui per riportare le leggi ad una realtà tesa a profanare la giustizia piuttosto che a riscattarla.

In questo drammatico momento che l'Italia vive dovete applicare più che mai il vostro discernimento, poiché è una realtà che durante una guerra ci siano dei sopravvissuti ma anche delle vittime, ma queste ultime non possono paralizzare il corso per il quale si deve pur giungere ad una vittoria o ad una sconfitta. Pertanto cari figli, voi non dovete rallentare la vostra ascesa né deformarla nello spirito per il quale ebbe inizio, poiché voi, che siete nel giusto, vi trovereste a subire i colpi di quanti intendono speculare sulle altrui fragilità per difendere i propri interessi.

E allora ribellatevi, ribellatevi a quanti vi ingannano, ribellatevi con forza dichiarando a gran voce che la realtà cui attualmente l'uomo fa riferimento va completamente posta nella mano di Dio mentre l'uomo deve perseverare nell'assolvere i compiti che gli sono stati conferiti in modo incondizionato rispetto a qualunque avvenimento.

E a coloro che vi inducono presunti sensi di colpa voi risponderete con la forza dell'osservanza dei vostri doveri secondo le funzioni umane cui siete stati preposti, a costoro voi domanderete: E tu che cosa hai fatto per evitare tale tragedia?

E' vero cari figli, un uomo che decide di togliersi la vita merita comunque il rispetto e la comprensione da parte di chi ha assistito a tale estrema decisione, ma è pur vero che costui sapeva che la vita è un dono di Dio e pertanto deve essere difesa da ogni nostra fragilità o cedimento. Colui che si uccide compie il più grave peccato contro il Signore artefice della vita stessa di ogni sua creatura, un peccato che può essere riparato solo dalla totale espiazione di quanti rimasti vivi devono regolare il proprio conto con la giustizia di Dio ma anche con la giustizia degli uomini.

Pertanto ingiusto è chi, forte e prepotente dei propri ruoli e di una autorità tesa alla salvaguardia del bene pubblico e non alla distruzione, è ingiusto colui che ricerca la colpa di alcuni delitti in coloro che per difendere la giustizia hanno prima immolato la loro stessa vita.

Cari figli non lasciatevi distrarre dal percorso che voi dovete compiere al fine di contribuire alla definitiva chiusura dell'era del male, cari figli tirate diritto poiché le responsabilità vere sono di chi vi fa violenza richiamandovi ad osservare obblighi verso uno Stato che attualmente è un esempio di corruzione. Dall'alto dei colli si cerca di prendere tempo, si impedisce di indagare su chi rimane tutelato da scandalose immunità, si cercano nuove apparenti sembianze per chi vuole riproporsi con le stesse vergogne con cui si è distrutta un'intera società nei valori morali e in quanto ha offeso ogni dignità umana.

E allora cari figli certi atteggiamenti di prepotenza, di violenza dittatoriale possono provocare il cedimento di chi si trova a subire quanto altri pur colpevoli non subiscono. Tenete duro, voi giudici fate riferimento solo alla vostra coscienza perché sia sempre bene espressa nella coscienza della verità, questo sia il vostro unico riferimento e non ascoltate nemmeno chi tanto tendenziosamente mira a fermare la vostra opera.

Voi siete già meritevoli di aver portato in luce quanto da decenni era ben nascosto dietro mani e volti al di sopra di ogni sospetto, ora siete giunti ai vertici, non fermatevi proprio ora, ricordatevi che se la costituzione prevede la irresponsabilità di qualcuno, di fronte a Dio tutti sono responsabili e poiché Dio vuole essere testimoniato nella sua stessa giustizia, voi che siete i giudici non potete e non dovete esonerare nessuno dalle proprie responsabilità.

Quindi, cari figli, avanti con coraggio e siate pronti a ribellarvi qualora si tenti di utilizzare il potere per stravolgere le stesse leggi che siete stati chiamati ad osservare e a fare osservare, guai se dovesse verificarsi un tale evento e guai se voi o permettereste, poiché l'ira di Dio ricadrebbe su voi stessi e sulle vostre famiglie. Sarebbe bene che qualcuno ricordasse che la giustizia non può uccidere, piuttosto è la perseveranza nell'errore che crea le drammatiche condizioni per cui molti si uccideranno e molti saranno uccisi.

Che il Signore voglia perdonare chi non ha saputo resistere alle conseguenze del proprio peccato.

Vi benedico.

(………….)