Messaggio a diffusione universale

27.10.1992

Figli miei, quanto scetticismo ancora nei vostri cuori! Quanta incredulità verso i disagi che pur state vivendo con tante sofferenza! Perché affidate al caso ciò che proviene dalla volontà di Dio? Vi sembra forse un Dio cattivo, quello che permette le alluvioni, le stragi, i terremoti, la miseria, la disperazione? Foste forse voi buoni quando inchiodaste sulla croce suo figlio Gesù? Quando nemmeno con la sua morte offerta per riscattare le vostre anime avete cessato di peccare? Dimenticate forse che Dio ha manifestato all’umanità, oltre che il suo infinito amore, la sua infinita giustizia? E secondo voi è giusta la condizione in cui versa attualmente il mondo intero? Sono forse applicati i criteri di equità, di fratellanza fra i popoli? No, figli miei, nulla che sfiori il più generale concetto di giustizia, il mondo purtroppo si basa sulla sopraffazione, il bene comune è un osso da spolpare che appartiene al più avido, al più prepotente, al più violento, al più corrotto. E allora, cari figli, che l’uomo sia messo pure a confronto con la potenza del Signore che supera ogni forza terrena, che osservi come il Signore muove le montagne e scatena i venti e fa ardere i boschi e apre le voragini nella terra e seppellisce le città nei nubifragi. Osservate attoniti quella potenza che avete rinnegato nel vostro cuore, tremate ora, toccate con mano la vostra impotenza, la vostra nullità, e invocate l’unico Dio che ancora oggi può avere misericordia di voi.

Figli miei, voi ancora riponete fiducia in coloro che vi ingannano continuamente, voi ancora vi nascondete con la vostra vigliaccheria dietro le menzogne di cui siete ben consapevoli, ma dov’è la vostra dignità, la vostra morale, non è rimasto più nulla dei valori che nacquero con voi, per voi, per il vostro cammino terreno, avete seppellito ogni cosa nella tomba dell’ignavia, o ancora, in fondo del vostro cuore, ascoltate il soffio flebile del timor di Dio?

Il timor di Dio, quel sentimento che accompagnava l’uomo dall’alba al tramonto, perché non fosse solo di fronte alle difficoltà della giornata, perché fosse forte di fronte alle tentazioni, perché frenasse il proprio istinto, reagisse alla propria fragilità, il timor di dio, nessuno di voi sollecita nelle coscienze fragili dei giovani quel sentimento capace di evitare tante cadute, eppure ogni giorno assistiamo al male che proviene dalla debolezza, dall’insicurezza, dal poco discernimento: Cosa fa un bambino che resta solo in casa e gli viene voglia di toccare quanto la mamma ha proibito? Sì, qualche volta disobbedisce, ma il più delle volte, tanto è presente la volontà della mamma, il più delle volte si sente guardato, ha timore, ed è fedele alla promessa fatta.

E così l’uomo, figli miei, ogni cosa che fa, ogni azione che compie, dovrebbe sentirsi guardato da Dio, e allora, anche quando manca della forza o della volontà, basterebbe pensare, Lui mi sta guardando, Lui mi giudica, Lui, il Signore, non vuole, basterebbe questo pensiero per astenervi da quanto reca male. Questo è il timor di Dio, questo è quel sentimento che non esistono più nelle coscienze che si sentono libere di disporre il male del prossimo. E allora perché vi stupite, perché dite “che brutto periodo stiamo passando” non l’avete forse determinato voi? Se tutto quanto accade vi fosse stato risparmiato dal Signore, sarebbe stato l’atto di maggiore ingiustizia da parte di Dio, poiché Dio aveva dato all’uomo delle leggi da osservare nella vita di tutti i giorni, aveva avvertito l’uomo di quanto si sarebbe verificato se queste leggi fossero state disattese, e Dio non scherzava all’origine, nonostante avesse immolato il suo stesso figlio, nonostante la Mamma Celeste si sia manifestata all’umanità, anche in via straordinaria per implorare la conversione dei cuori, il pentimento dei cattivi, Dio aveva annunciato un tempo entro il quale sarebbe giunta la sua risposta. Figli miei, questo tempo lo state già vivendo e non ve ne accorgete. E’ il tempo dell’Apocalisse, è il tempo dell’apertura di quei sigilli entro i quali la misericordia di Dio ha trattenuto la sua stessa giustizia, ma è un tempo che si è ormai concluso. Perciò figli miei documentatevi, leggetevi il libro sacro e riconoscetevi gli eventi attuali, riconoscetevi le vostre mancanze frutto di tanto male, e se potete, evitate il peggio, ricordatevi che siete ancora in tempo per attutire i colpi della giustizia di Dio poiché non è venuta meno la sua misericordia, ma non fingete a voi stessi, ai vostri figli, metteteli in condizione di fare quanto voi stessi non avete fatto.

Dal cielo provengono segni in tutte le parti del mondo, osservateli, non date retta a quei consacrati che non credono a quello che predicano, fatelo voi un atto di fede estremo in quei messaggi che vi manda la Mamma Celeste, che vi manda Gesù, che vi mandano i santi e quanti altri godono dei doni straordinari di creature che vivono sulla terra con la stessa funzione di testimonianza che fu conferita agli apostoli, ai discepoli. Non siate scettici, chiedete il dono del discernimento ma affidatevi a quanto proviene dalla grazia di Dio. Pensavate forse che il Signore tacesse all’uomo, alle sue creature i pericoli della perdizione? No, il Signore parla ancora figli miei, e parla secondo il vostro modo di ascoltare, di capire, di comprendere, adotta il vostro stesso linguaggio perché nessuno possa un giorno dire, non avevo capito, non mi era stato detto. Egli parla perché il suo giudizio finale sia privo di scrupoli poiché tutti, indistintamente, hanno anzitempo avuto modo di ascoltare e la possibilità di salvarsi dalla perdizione eterna.

Vi benedico.

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