Messaggio a diffusione universale

17.2.1993 (-7)

Cari figli, la terra già trema al suo interno pronta ad esplodere quale segnale di quel susseguirsi di eventi che sanciranno la fine degli iniqui perché più alcuna iniquità debba turbare la quiete spirituale di coloro che vedranno l'alba della nuova era. Tutto è predisposto secondo il piano ultimo stabilito dal Padre Celeste, la cui giustizia non risparmierà chi volterà le spalle al ritorno di suo Figlio poiché ora nessun Giusto immolerà se stesso su una croce tanto profanata dalla perfidia umana. Giusto restituirà la sua croce a quanti lo derisero già allora in Gesù Cristo e costoro rivivranno quella stessa passione dalla quale nessuno resusciterà secondo il destino eterno del regno di Satana. E i chiodi si faranno carne che strapperà altra carne, e le spine pungeranno come gli occhi attoniti di chi ha superato l'ultimo tempo concesso, e il sangue si farà ghiaccio poiché il calore dell'amore sarà stato accolto nel calice d'oro dei superstiti del tempo di Giusto. Vergogna per coloro che osano rinnegare il Figlio di Dio tornato tra le genti, vergogna per coloro che non ne vorrebbero ascoltare la voce né palpare la sua carne viva, tanto si sono saziati della sua morte oltraggiando il suo stesso spirito, vergogna per coloro che non riconosceranno il Santo Bambino proprio perché è tornato quale fu e già si manifestò nei suoi natali, figlio di Israele. Tale è ancora la sua nascita, figlio del popolo eletto, un popolo che disattese l'invito del Padre e divenne olocausto di quella Fede cui era stato chiamato, cui ora torna ad essere chiamato non secondo una nuova attesa ma in conseguenza di una realtà che vede nella presenza di Giusto il ritorno di Colui che fu nella carne ma sempre rimase presente nello Spirito:

«Voi avete stancato il Signore con le vostre parole eppure chiedete: come lo abbiamo stancato? Dov'è il Dio della giustizia? Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate, l'angelo dell'alleanza che voi sospirate, ecco viene, dice il Signore degli eserciti. Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederà per fondere e purificare, purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un'oblazione secondo giustizia. Allora l'offerta di Giuda e di Gerusalemme, sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani. Io mi accosterò a voi per il giudizio e sarò testimone contro gli incantatori». Questa, cari figli, è la parola impressa nel Sacro Libro che voi ritroverete quando il vostro cuore troverà l'amore nella profezia di coloro che nel tempo attuale sono i portavoce di Dio, sono la testimonianza vivente del soprannaturale presente tra gli uomini, per gli uomini, negli uomini, uomini docili nell'anima che è culla del messaggio divino. E allora neghino pure i ministri della Chiesa poiché nel negare la presenza rinnovata nella carne del figlio di Dio, lacereranno le loro stesse mani contro la roccia ruvida della loro santità e periranno, tutti periranno giacché la loro prontezza a riconoscere Satana, il re delle tenebre nelle sembianze umane del vivere quotidiano, tale prontezza è venuta meno nel riconoscere Giusto, quel bimbo realmente nato nel compimento di una profezia.

Secondo l'esattezza dei tempi, quel bimbo che già vagisce sotto la stella luminosa che ne diede l'annuncio celeste, quel bimbo è là e la sua crescita onorerà la riedificazione di un tempio ormai distrutto dal potere spirituale di quanti in forza di un abito abusano di una parola deformata e infangata e oltraggiata secondo la falsità degli eventi. Saranno scacciati tutti da quelle mura che pur videro creature pure del Signore, anime sante nella pastorale di un tempo gestito da ben altri poteri. Molti tra coloro che furono eletti a rappresentare sulla terra il Cristo vivente ne meritarono tale ruolo per il candore del proprio spirito, ma costoro, anche costoro dovettero subire la sopraffazione della gerarchia ecclesiastica pronta a tutto pur di difendere quanto nulla deriva dal Cielo ma tutto si origina dalla miseria terrena. Papa Giovanni, santo ancor prima della sua nascita, Papa Wojtyla, martire ancor prima della sua morte, perle del Paradiso poste sulla terra per la equa distribuzione dei beni spirituali tra tutti gli uomini di ogni sesso e colore, di ogni età, di ogni provenienza, creature ispirate divinamente per quanto perseguitate nella coscienza da coloro che nell'apparente difesa furono e saranno i loro stessi sicari.

Ecco, cari figli, la presenza di Satana all'interno delle mura sante, ecco la sua manovra ultima per la corsa sfrenata verso il trono di Dio, ecco l'evento di Giusto prima che l'ultima ingiustizia sia compiuta, perché friggano nudi come vermi quanti ricoperti di porpora hanno ben millantato la loro vera origine.

E il tuono del Padre Celeste si ripercuoterà all'interno di quelle sale dove lo sfarzo abbaglia le miserie che pur vi si nascondono e allora, quanto tutto sarà buio, vedranno solamente coloro che rivolgeranno il loro sguardo verso la stella del nuovo annuncio e raccoglieranno nel proprio cuore l'evento di Giusto.

Vi benedico.

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